La prestigiosa storia del Palazzo Roncioni di Pisa. Palazzo Roncioni fu costruito intorno alla prima metà del Seicento nello stile architettonico del Buontalenti, e rappresentò per lungo tempo un luogo di riferimento per molti artisti ed intellettuali che lo frequentarono o vi soggiornarono per periodi più o meno lunghi.
Nel 1662 gli originari proprietari, la famiglia Navarette, lo vendettero alla famiglia Roncioni, la cui bellissima figlia Isabella Roncioni fu amata da Ugo Foscolo, che ne trasse ispirazione per la scrittura di Jacopo Ortis.
Nel 1794 Angiolo Roncioni e Andrea Agostini crearono l’Accademia Roncioni, un circolo culturale dove venivano invitati artisti e personaggi illustri e dove si rappresentavano i testi teatrali più avanzati dell’epoca. Vittorio Alfieri vi soggiornò nel 1795, quando fu invitato a recitare la sua opera “Saul” durante il periodo della Luminara di San Ranieri. Nel 1816 vi abitò la scrittrice Madame de Stael e successivamente Luigi Bonaparte, fratello di Napoleone.
Gli interni del palazzo sono arricchiti con pregiate decorazioni in pietra e affreschi: il piano nobile è stato affrescato nel 1789 dal pittore G.B. Tempesti, e vi è presente un importante camino in marmo realizzato dallo scultore G. Baratta.
Da segnalare anche la scalinata "Scalo Roncioni", che scende in Arno di fronte al palazzo, poiché rappresenta uno dei pochi scali commerciali rimasti del periodo marinaro e commerciale, prima dell’opera di abbellimento e di rettificazione dei Lungarni.
Il restauro conservativo.
Gli scrupolosi interventi di restauro sono iniziati con una prima attività di ripulitura, togliendo le tinteggiature più recenti, alla ricerca delle originarie pareti, arricchite con importanti elementi artistici (affreschi e decorazioni di pregio), anche questi attentamente restaurati. Attualmente i nostri specialisti stanno procedendo all'attività di restauro degli stessi affreschi per riportarli alla bellezza di un tempo.
Il lavoro di recupero dell'immobile ha riguardato sia l’esterno della facciata che tutti gli interventi in muratura all’interno, dove si è provveduto anche al ripristino delle parti idrauliche, oltre che all’adeguamento dell’impianto elettrico e di quello termico, alla sistemazione e sostituzione degli infissi. Delicata ed importante anche l’attività per il recupero degli originari servizi igienici, arricchiti con pareti in vetro rotonde.
Il restauro conservativo di un edificio sottoposto a vincoli dalla Soprintendenza, richiede che questa istituzione segua direttamente sul cantiere ogni intervento, affinché si possa certificare che il fabbricato è stato restaurato attenendosi in maniera scrupolosa alle caratteristiche originarie dello stesso.
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